giovedì, 26 Giugno 2025

Il Governo modifica il Pnrr, via un miliardo di euro per l’idrogeno nei settori hard to abate

Al termine della Cabina di Regia, il Ministro Italiano per gli Affari Europei e per il Pnrr, Raffaele Fitto, ha presentato la bozza di revisione del piano di ripresa e resilienza che sarà presto inviata al vaglio della Commissione Europea.

Le modifiche interesseranno 144 obiettivi sui 349 da raggiungere entro il 2026 e prevedono l’eliminazione di ben 15,9 miliardi di euro.

A saltare, oltre agli interventi di valorizzazione del territorio ed efficienza energetica dei Comuni, ai progetti di rigenerazione urbana, di gestione del rischio di alluvione e idrogeologico, è anche un miliardo di euro dei fondi stanziati per l’utilizzo dell’idrogeno nei settori hard-to-abate.

Non c’è alcun definanziamento, ma un rifinanziamento nell’ambito degli altri programmi – ha chiarito Fitto in conferenza stampa – lo dico per evitare polemiche che non esistono. Questa proposta sarà oggetto di un confronto con le parti sociali e gli enti locali e poi con l’Ue”.

Il lavoro con la Commissione Ue è un lavoro intenso, positivo e molto costruttivo, anche nella relazione tra la presidente del Consiglio e la presidente della Commissione che è molto rilevante per il nostro paese e per il nostro governo e perché dentro questa dinamica stiamo costruendo una collaborazione positiva”, ha concluso Fitto.

Sulla questione è intervenuto anche Gilberto Pichetto, Ministro del MASE, il quale ha commentato: “L’accordo raggiunto sulla revisione del PNRR e sul nuovo capitolo Repower EU ha ricevuto il plauso della Commissione. Evidentemente anche a Bruxelles è stato colto l’impegno del nostro Governo per utilizzare al meglio tutte le risorse disponibili, evitando di creare condizioni che avrebbero reso impossibili gli investimenti entro giugno 2026. È stata questa la logica che ci ha indotto a rivedere gli impegni sull’idrogeno elettrolitico da rinnovabili e a riprogrammare i fondi per il dissesto idrogeologico che, riguardando progetti in essere, non avrebbero mai potuto ricadere nelle griglie della tempistica PNRR. Quanto finora fatto – ha concluso – è frutto di un lavoro finalizzato a utilizzare pienamente tutte le risorse disponibili, anche riorientando alcune spese sui fondi di coesione e sul Repower EU”.

Latest article